Descrizione Progetto
INTERMEZZO
Danza, fumetto, fotografia: due libri in mostra
3 – 19 marzo 2023
Due mostre parallele nelle sale di Spazio Gerra, intrecciano diverse discipline a partire da due libri:
- Giuseppe Palumbo, fumettista e illustratore, esplode il libro “Pasolini 1964, oltre Matera e il Mediterraneo” sui muri di Spazio Gerra. Alle illustrazioni di Palumbo si affiancano le tele di Silvio Cadelo, i collage di Valentina Mir e le fotografie di Domenico Notarangelo.
- Il libro fotografico del Let’s Dance negli scatti più belli di 40 anni di attività
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WEEKEND INAUGURALE
venerdi 3 e sabato 4 marzo ore 17.30
venerdi 3
• ore 18
Presentazione del libro “Pasolini 1964, oltre Matera e il Mediterraneo”.
Giuseppe Palumbo racconta come nasce un libro a fumetti.
Fimacopie di Silvio Cadelo e Giuseppe Palumbo.
sabato 4
• ore 18
Presentazione del libro: Let’s Dance 40, da danza a città della danza.
Martina Riccò della Gazzetta di Reggio intervista Roberto Meglioli
Partecipano all’incontro:
Uisp provinciale
Uisp regionale
Fondazione per lo sport RE
Comune di RE
Saranno presenti:
· Tiziano Pesce, presidente di Uisp na.le;
· Enrico Balestra, Presidente Uisp Regionale Emilia-Romagna;
· Azio Minardi, Presidente Uisp Reggio Emilia.
· Raffaella Curioni, Assessora a Educazione, Conoscenza, Città universitaria e Sport
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PASOLINI 1964
Oltre Matera e il mediterraneo
Il progetto “esplode” sui muri di Spazio Gerra Pasolini 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo, il libro è frutto di un fecondo incontro tra le tavole a colori di Giuseppe Palumbo, le immagini di grande formato di Silvio Cadelo e i collages di Valentina Mir che dialogano con le foto inedite di Mimì Notarangelo scattate nel 1964 sul set del Vangelo secondo Matteo.
Il volume include i testi di Maurizio Camerini e Alessandro Manna e un contributo della danzatrice, coreografa e scrittrice di Maria Fonzino.
Attraverso tre brevi storie a fumetto “ P.P.P. Sino alla fine del mondo”, “ Una profezia” e “ Un Vangelo apocrifo” gli autori riprendono, con emozione e curiosità, l’afflato poetico di Pasolini nell’anno 1964.
Dopo la presentazione a Matera nel 2020, la successiva tappa bolognese e quella romana, la mostra approda ora a Reggio Emilia dove sarà accompagnata, in occasione dell’inaugurazione venerdì 3 marzo alle 18, da un intervento di Giuseppe Palumbo, noto disegnatore di fumetti e illustratore, e seguito dal firmacopie dello stesso Palumbo e di Silvio Cadelo, fumettista, artista e pittore di fama internazionale di origini modenesi, che proprio a Reggio Emilia, negli anni 70’, ha iniziato la sua carriera.
Si ringraziano gli eredi Notarangelo per la gentile concessione delle fotografie.
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Silvio Cadelo
Nasce a Modena nel 1948 e si diploma all’istituto d’arte Venturi. Giovanissimo si avvicina al teatro di sperimentale e trasferitosi a Reggio Emilia si unisce alla compagnia del burattinaio Otello Sarzi. Sul finire degli anni settanta, Cadelo scopre nel fumetto, che in quegli anni inizia ad imporsi grazie alla rivista francese Metal Hurlant e al fiorire di numerose pubblicazioni italiane, la forma di espressione che più lo attrae, e che rappresenta ai suoi occhi il linguaggio artistico più in linea con lo spirito dei tempi. In quegli anni collabora con le più importanti riviste italiane di fumetti, realizzando disegni e illustrazioni per Linus della Milano Libri e Frigidaire. Dagli anni 80’ inizia a pubblicare in Francia e tiene mostre personali in Italia e in Europa. Nel 1982 pubblica per la casa editrice francese Gentiane, l’opera “Strappi”, una serie di otto illustrazioni policromatiche, alcune delle quali appariranno poi anche sul numero 23-24 di Frigidaire. E nel 1984 collabora con Alejandro Jodorovsky per “La saga d’Alandor”. Negli ultimi anni si è affermato come creatore in arti visive, dalla pittura all’illustrazione, dalle installazioni video al web. Dal 1991, Silvio Cadelo vive e lavora a Pontoise.
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Domenico Notarangelo
Fotografo, giornalista. Nato da una famiglia contadina in Puglia. Dopo un periodo di studio ad Amalfi giunge in Lucania nella seconda metà degli anni ’50 stabilendosi a Matera, la sua città di adozione. È stato giornalista e per molti anni corrispondente dalla Basilicata per il quotidiano L’Unità. Ha sempre accompagnato l’interesse professionale alla ricerca e allo studio della civiltà contadina, delle tradizioni popolari e della devozione, oltre alla storia politica del territorio e del giornalismo periodico delle regioni meridionali. Appassionato di fotografia ha raccolto e documentato testimonianze di costume e di tradizioni popolari e religiose in un archivio di centomila immagini fotografiche e centinaia di ore di filmati Super8 e 16mm oltre ad una larga messe di documenti che oggi costituiscono uno dei più importanti archivi privati del Mezzogiorno. L’Archivio Domenico Notarangelo è stato nel 2011 dichiarato Bene storico di interesse nazionale dal Ministero dei Beni Culturali.
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Giuseppe Palumbo (Matera, 1964) ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 per riviste come Frigidaire e Cyborg, sulle cui pagine crea il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo supereroe masochista. Dal 2000 è uno dei disegnatori di Diabolik, edito da Astorina. Ha creato graphic novel su testi di Massimo Carlotto, Giancarlo De Cataldo, Guido Piccoli. Hanno pubblicato suoi libri tanti editori italiani e stranieri tra cui Sergio Bonelli, Comma22, Mondadori Oscar Ink, Comicon e Comics&Science/CNR, Kodansha e Dargaud. Fa parte del collettivo Action30, i cui ultimi graphic essays sono “Bazar elettrico” e “Pasolini 1964”.
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Valentina Mir
Valentina Mir è un’artista italiana che vive e lavora a Parigi. Le sue produzioni si collocano all’intersezione fra analisi del ricordo individuale e comprensione dei modi in cui tale ricordo si oggettiva nell’immaginario collettivo. Le Miramorfosi di Valentina Mir riprendono la nobile tradizione modernista del collage ma in un certo senso la ribaltano, poiché ricercano l’unità piuttosto che la frammentazione, l’organicità piuttosto che la destrutturazione.
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LET’S DANCE 40
da danza a città della danza
Fotografie tratte dal volume pubblicato in occasione dei quarant’anni di storia della scuola di danza Let’s Dance.
Con i suoi quattro decenni di vita la celebre scuola di danza reggiana ha segnato in modo indelebile la storia artistica culturale e sociale della nostra città. Un’irripetibile esperienza sociale che ha generato infinite storie personali e professionali, e che ora diventa un libro.
Un percorso intenso che ha visto la partecipazione di decina di migliaia di iscritti che, per soli pochi mesi o per interi decenni, hanno dato il proprio personale contributo alla crescita di questa realtà. Il Let’s Dance ha tradotto il linguaggio della danza in linguaggio popolare, esplorando tutti gli stili, sdoganandolo da espressione artistica elitaria, avvicinando tutte le generazioni, proponendolo infine nelle vie e nelle piazze della città. Un irripetibile esperienza sociale che ha generato infinite storie personali e professionali, e che ora diventa un libro, un volume fatto di immagini e considerazioni.
Una pubblicazione che viene presentata a Spazio Gerra accompagnata da una selezione di fotografie di grande formato di Elena Barchi, Bruno Cattani e Giuliano Ferrari.
Mostra realizzata con il contributo di Let’s Dance, Uisp Reggio Emilia, Uisp Emilia Romagna e Uisp.